Paola Besana (Breno 1935 – Milano 2021) inizia a tessere nel 1958, dopo vari viaggi di studio in Svezia e Finlandia e, nel 1961, a New York con Lily Blumenau, frequenta il California College of Arts and Crafts con Trude Guermonprez. Nel 1968 apre a Milano un suo laboratorio dove, insieme a Paola Bonfante e Lalla Ranza, disegna tessuti in Alcantara per la Fiat, realizza costumi di scena per il Parsifal di Richard Wagner al Teatro alla Scala, oltre a 680 arazzi multipli variabili per la nave da crociera Costa Classica e grandi arazzi per i saloni della Costa Romantica. Tale produzione è alimentata da una febbrile ricerca e sperimentazione artistica, sempre aggiornata sulle tendenze artistiche contemporanee che si prodiga di trasmettere anche nell’insegnamento. Significativa la sua presenza in Europa a partire dagli anni Settanta in occasione di mostre, come quella presso la Galleria Zacheta di Varsavia nel 1971, e la partecipazione alla 5ª Biennale Internationale de la Tapisserie a Losanna, una rassegna che, fondata da Jean Lurçat e Pierre Pauli nel 1962, porta a una ridefinizione critica dell’arte tessile nel panorama più ampio della storia dell’arte (EBERHARD 2017). Agli anni Settanta risale l’opera in mostra fondata sulla ricerca di un continuum fra bi e tridimensionalità e di un rapporto, fondamentale per l'arte del secolo e per l'impatto politico della stessa, fra arte d'autore, avanguardia culturale e artigianato come fonte d'espressione di tecniche e poetiche popolari. È un lavoro di confine, che pone una relazione fra l’unicità dell'opera e la sua riproducibilità: tecnicamente un multiplo che, essendo creato artigianalmente, presenta in ogni esemplare delle differenze, in quanto ogni intervento di smontaggio e rimontaggio implica variazioni comunque già previste nella poetica di Paola Besana. Il ricorso a tecniche popolari nell’invenzione artistica e nel rigore progettuale è dirompente; così facendo restituisce loro un potere rigeneratore grazie all’intreccio di generi, classi e saperi (ANEDI, 2022). Presente con esposizioni all’estero fin dagli anni Settanta con Artists-Craftsmen in Europe al British Craft Centre e con Woven Structures al Camden Arts Centre di Londra, per continuare in anni più recenti con mostre a Shanghai (2017), e al CACC di Siviglia con Textiles instalativos. In Italia, ricordiamo la rassegna annuale di Miniartextil a Como e del World Craft Council e l’omaggio riservatole in Triennale, a Milano, nel 2016. (g.a.)

Bibliografia essenzialeeberhard, 2017; anedi 2022.