Avvisiamo che il giorno di Pasquetta il Must rimarrà regolarmente aperto
FRANCESCO DE MATTEIS 1852-1917
a cura di Massimo Guastella e Branca Claudia
Francesco De Matteis nacque a Lecce il 25 febbraio 1852, e dopo i primi rudimenti nelle botteghe
leccesi (presso il laboratorio della cartapesta di Achille De Lucrezi) avviò i suoi studi a Napoli, frequentando l’Istituto di Belle Arti, dove si stabilì inserendosi in quel cenacolo artistico che era solito riunirsi tra l’antico Caffè d’Europa e il Gambrinus. Soggiornò brevemente anche a Parigi, per fare ritorno nella città partenopea. Non amava l’arte monumentale e la statuaria di grande formato, prediligendo un filone narrativo paesano e bozzettistico. Le sue vivaci operine erano singole figure o gruppi suggeriti da spunti e personaggi colti tra i vicoli napoletani: scugnizzi che giocano, bande di musici di varie composizioni (Piedigrotta) e suonatori di chitarra o mandolino, venditori, acquaiole, pagliacci e attrazioni circensi o toreri vagheggiati, oggi presenti in raccolte pubbliche (nel territorio salentino: Must e Museo Castromediano di Lecce, Pinacoteca Giannelli a Parabita) e private italiane.
La sua produzione si caratterizza per una personale cifra stilistica, espressa in terrecotte e bronzetti, già al suo tempo contesa da amatori, collezionisti e mercanti d’arte. Fece ritorno per un breve periodo a Lecce, dedicandosi nella città d’origine all’attività decorativa, svolta nei palazzi Carrozzini e Garzya–Famularo, e alla realizzazione del busto di Gioacchino Toma che fu inaugurato nel 1898. Minato dall’inconsolabile dolore per la perdita dell’unica figlia, si sottrasse alla vita pubblica nell’ultimo ventennio della sua vita. Morì a Napoli nel 1917.
La prima nota critica su De Matteis la compilò Enrico Giannelli che, nel suo volume “Artisti napoletani viventi” (1916), riservò all’artista salentino un breve profilo biografico e artistico, sulla sua formazione, sulla partecipazione alle pubbliche esposizioni, con le commissioni e un primo elenco della produzione scultorea. Così scriveva Giannelli:«Le sue piccole figure, i suoi gruppetti deliziosi, riproducenti quasi tutti costumi napoletani, avevano una caratteristica speciale, erano riconosciuti anche da lontano, a prima vista, senza bisogno di dare uno sguardo alla firma».
In esposizione al MUST 52 opere che comprendono prevalentemente sculture in bronzo o terracotta e alcuni bozzetti.
La mostra è stata visitabile dal 28 Gennaio 2023 al 30 Aprile 2023
Per ricevere ulteriori riguardanti l’acquisto dei biglietti o le riduzioni, contattare:
La nostra priorità è garantire un ambiente sicuro e accessibile a tutti i visitatori. Il museo è dotato di infrastrutture e servizi per accogliere persone con diverse esigenze di accessibilità. Per garantire la tua sicurezza durante la visita, sono in atto tutte le misure di prevenzione e igiene necessarie
Ex Convento di Santa Chiara
Via degli Ammirati, 11, 73100 Lecce
Telefono 0832 24 1067
P.IVA 00153390752